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La definizione di Cloud Computing secondo il NIST

L’agenzia del governo degli Stati Uniti d’America NIST si occupa della gestione delle tecnologie. Nel settembre 2011 ha rilasciato il documento “The NIST Definition of Cloud Computing” che definisce ed armonizza i concetti base del cloud computing.

Definizione di Cloud Computing

Il cloud computing è un modello che consente l’accesso ubiquo, conveniente e su richiesta a una rete condivisa di risorse informatiche configurabili (ad esempio, reti, server, storage, applicazioni e servizi) che possono essere rapidamente allocati e rilasciati con un minimo sforzo di gestione o interazione con il provider di servizi. Questo modello di cloud è composto da cinque caratteristiche essenziali, tre modelli di servizio e quattro modelli di implementazione.

Caratteristiche essenziali

  1. Self-service e su richiesta: il consumatore può autonomamente allocare capacità di elaborazione, come la disponibilità di un server e di sistemi di memorizzazione in rete, quando necessario, senza richiedere l’interazione umana con i fornitori di servizi.
  2. Ampio accesso alla rete: le capacità sono disponibili via rete e accessibili attraverso meccanismi standard che permettono l’uso da parte di piattaforme client eterogenee, siano esse con ridotte (thin) o ricche (thick) funzionalità (ad esempio, telefoni cellulari, tablet, laptop e postazioni di lavoro).
  3. Raggruppamento di risorse: le risorse informatiche del provider sono raggruppate per servire più consumatori utilizzando un modello multi-tenant, con risorse fisiche e virtuali diverse assegnate e riassegnate dinamicamente in base alla domanda dei consumatori. C’è un senso di indipendenza dalla posizione, in quanto il cliente in genere non ha controllo o conoscenza sull’esatta posizione delle risorse fornite, ma potrebbe essere in grado di specificare la posizione a un livello di astrazione più elevato (ad esempio, paese, stato o data center). Esempi di risorse includono storage, elaborazione, memoria e larghezza di banda di rete.
  4. Elasticità rapida: le capacità possono essere fornite ed eliminate elasticamente, in alcuni casi in modo automatico, per aumentarle o ridurle rapidamente in modo commisurato alla domanda. Per il consumatore, le capacità disponibili per la fornitura appaiono spesso illimitate e possono essere utilizzate in qualsiasi quantità ed in qualsiasi momento.
  5. Servizio misurato: i sistemi cloud controllano e ottimizzano automaticamente l’uso delle risorse mediante l’utilizzo di una capacità di misurazione a un certo livello di astrazione appropriato al tipo di servizio (ad esempio, storage, elaborazione, larghezza di banda e account utente attivi). L’uso delle risorse può essere monitorato, controllato e segnalato, fornendo trasparenza sia per il provider che per il consumatore del servizio utilizzato.

Modelli di servizio

  • Software come Servizio (Software as a Service o SaaS): la facoltà fornita al consumatore è quella di utilizzare le applicazioni del fornitore funzionanti su un’infrastruttura cloud. Le applicazioni sono accessibili da diversi dispositivi attraverso un’interfaccia leggera (thin client), come ad esempio un’applicazione email su browser, oppure da programmi dotati di apposita interfaccia. Il consumatore non gestisce o controlla l’infrastruttura cloud sottostante, compresi rete, server, sistemi operativi, memoria, e nemmeno le capacità delle singole applicazioni, con la possibile eccezione di limitate configurazioni a lui destinate (parametrizzazione).
  • Piattaforma come Servizio (Platform as a Service o PaaS). La facoltà fornita al consumatore è quella di distribuire sull’infrastruttura cloud applicazioni create in proprio oppure acquisite da terzi, utilizzando linguaggi di programmazione, librerie, servizi e strumenti supportati dal fornitore. Il consumatore non gestisce né controlla l’infrastruttura cloud sottostante, compresi rete, server, sistemi operativi, memoria, ma ha il controllo sulle applicazioni ed eventualmente sulle configurazioni dell’ambiente che le ospita.
  • Infrastruttura come Servizio (Infrastructure as a Service o IaaS): La facoltà fornita al consumatore è quella di acquisire elaborazione, memoria, rete e altre risorse fondamentali di calcolo, inclusi sistemi operativi e applicazioni. Il consumatore non gestisce né controlla l’infrastruttura cloud sottostante, ma controlla sistemi operativi, memoria, applicazioni ed eventualmente, in modo limitato, alcuni componenti di rete (esempio firewalls).

Modelli di Distribuzione

  • Cloud privato: L’infrastruttura cloud è fornita per uso esclusivo da parte di una singola organizzazione comprendente molteplici consumatori (ad esempio filiali). Può essere posseduta, diretta e gestita dall’organizzazione stessa, da un società terza o da una combinazione delle due, e può esistere dentro o fuori le proprie sedi.
  • Cloud comunitario: L’infrastruttura cloud è fornita per uso esclusivo da parte di una comunità di consumatori di organizzazioni con interessi comuni (ad esempio missione, requisiti di sicurezza, vincoli di condotta e di conformità). Può essere posseduta, diretta e gestita da una o più delle organizzazioni della comunità, da una società terza o una combinazione delle due e può esistere dentro o fuori le proprie sedi.
  • Cloud pubblico: L’infrastruttura cloud è fornita per un uso aperto a qualsiasi consumatore. Può essere posseduta, diretta e gestita da un’azienda, da un’organizzazione accademica o governativa oppure da una combinazione delle precedenti. Esiste dentro le sedi del fornitore cloud.
  • Cloud ibrido: L’infrastruttura è una composizione di due o più infrastrutture cloud (privata, comunitaria o pubblica) che rimangono entità distinte, ma unite attraverso tecnologie standard o proprietarie, che abilitano la portabilità di dati e applicazioni (ad esempio per bilanciare il carico di lavoro tra cloud).

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